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Capitolo 1

LE BESTIE CHE SALGONO DAL MARE

Con la comparsa nella storia del re di Babilonia, inizia la rivelazione dei quattro grandi Imperi (Babilonese, Medo Persiano, Greco e Romano)  data da Dio a Nabucodonosor per far conoscere il futuro delle nazioni.

Il libro del profeta Daniele e l'Apocalisse, espongono la storia delle nazioni, simbolicamente, sotto forma di statua (cap. 2) e d’animali (cap. 7 e 8). Esso fa menzione soltanto dei grandi imperi aventi significato profetico in relazione ad Israele. Queste profezie si sono già in parte compiute, non per questo sono meno interessanti, perché permettono di costatare la sorprendente precisione delle rivelazioni di Dio; ma le profezie non ancora realizzate incoraggiano il credente a studiarle con maggiore attenzione.

Visione di Giovanni della quarta bestia

 

Nel nuovo testamento leggiamo dal libro dell'Apocalisse dell'apostolo Giovanni:

Apocalisse cap. 13: 1- 4

1  Poi vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi.

2  La bestia che io vidi era simile ad un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la bocca come quella del leone. Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità.

3  E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu guarita; e tutta la terra, meravigliata,

andò dietro alla bestia;

4  e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: “Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?”

Visione di Daniele delle quattro bestie

Nel vecchio testamento dal libro del profeta Daniele nell'anno 605 a.C. prima della rivelazione dell'Apocalisse che Dio diede all'apostolo Giovanni.

Daniele cap. 7: 1-8

1  Nel primo anno di Baldassar, re di Babilonia, Daniele fece un sogno, mentre era a letto, ed ebbe delle visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e ne fece il racconto.

2  Daniele disse: “Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar Grande i quattro venti del cielo.

3  Quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall’altra.

4  La prima era simile ad un leone (Babilonia) e aveva ali d’aquila. Io guardai, finché non le furono strappate le ali; fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo e le fu dato un cuore umano.

5  Poi vidi una seconda bestia, simile ad un orso; (Media Persia) essa stava eretta sopra un fianco, teneva tre costole in bocca fra i denti e le fu detto: “Alzati, mangia molta carne!”

6  Dopo questo, io guardavo e vidi un’altra bestia simile ad un leopardo (Grecia) con quattro ali d’uccello sul dorso; aveva quattro teste e le fu dato il dominio.

7  Io continuavo a guardare le visioni notturne, ed ecco una quarta bestia (Roma) spaventosa, terribile, straordinariamente forte. Aveva grossi denti di ferro; divorava, sbranava e stritolava con le zampe ciò che restava; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna”.

8  Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro piccolo corno davanti al quale tre delle prime corna furono divelte. Quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che pronunziava parole arroganti.

 

Spiegazione del sogno

Daniele cap. 2: 31- 49

31  Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, immensa e d'uno splendore straordinario, si ergeva davanti a te, e il suo aspetto era terribile.

32  La testa di questa statua era d'oro puro; il suo petto e le sue braccia erano d'argento; il suo ventre e le sue cosce di bronzo;

33  le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di ferro e in parte d'argilla.

34  Mentre guardavi, una pietra si staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i piedi di ferro e d'argilla della statua e li frantumò.

35  Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate. Il vento li portò via e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte che riempì tutta la terra.

Il primo sogno di Nabucodonosor

La grande statua

Nel capitolo 2 del libro di Daniele, i regni sono raffigurati da una grande statua che il re Nabucodonosor vide in sogno.

Fu una notte durante il secondo anno del suo regno, che Nabucodonosor ebbe dei sogni. Ne fu talmente turbato che non riuscì più a dormire. Allora fece chiamare gli indovini, i maghi, gli incantatori, gli astrologi per farsi spiegare il sogno e il significato.

Essi non riuscirono a sapere il sogno, e non poterono dare l’interpretazione, allora il re si adirò talmente che ordinò di uccidere tutti i saggi di Babilonia, compreso Daniele e i suoi compagni, i quali sta­vano per essere messi a morte.

In Daniele cap. 2; 24 vediamo l’interpretazione del sogno che Dio diede a Daniele. Nel verso 28 Daniele dice al re: "Ma c’è un Dio nel cielo che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor ciò che avverrà negli ultimi giorni. Questo è stato il tuo sogno e le visioni della tua mente sul tuo letto".

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36  Questo è il sogno; ora ne daremo l'interpretazione al re.

37  Tu, o re, sei il re dei re, a cui il Dio del cielo ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria;

38  e ha messo nelle tue mani, tutti i luoghi in cui abitano gli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, e ti ha fatto dominare sopra tutti loro: la testa d'oro sei tu.

39  Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà sulla terra;

40  poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa.

41  Come i piedi e le dita, in parte d'argilla da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno; ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il ferro mescolato con la fragile argilla.

42  Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile.

43  Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l'uno all'altro, così come il ferro non si amalgama con l'argilla.

44  Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d'un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre,

45  proprio come la pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza intervento umano, e spezzare il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il gran Dio ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire d'ora in poi. Il sogno è vero e sicura è la sua interpretazione”.

46  Allora il re Nabucodonosor, abbassando la sua faccia fino a terra, si inchinò davanti a Daniele e ordinò che gli fossero portati offerte e profumi.

47  Poi il re parlò a Daniele e disse: “In verità il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re e il rivelatore dei segreti, poiché tu hai potuto svelare questo mistero”.

48  Allora il re innalzò Daniele in dignità, lo colmò di numerosi e ricchi doni, gli diede il comando di tutta la provincia di Babilonia e lo fece capo supremo di tutti i saggi di babilonia.

49  Daniele chiese al re di affidare a Sadrac, Mesac e Abed-Nego l'amministrazione della provincia di Babilonia; ma Daniele rimase alla corte del re.

 

Identificazione della quarta bestia.

Abbiamo notato che il quarto e ultimo regno con le gambe di ferro e piedi di ferro e d’argilla, corrisponde anche con la quarta bestia della visione di Daniele cap. 7:7. Anche con il piccolo corno Daniele cap. 8: 9. Tutte queste visioni citate s’identificano con la bestia dell’Apocalisse 13: 1-4.

 

Commento storico: le dieci corna.

Il quarto animale aveva dieci corna. Particolare questo che fa ricordare le dita della statua metallica. “Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno dal quarto regno” La parola “re” dev’essere intesa nel senso di “regno” (Vedere Daniele 7: 24).

Dopo le invasioni barbariche, l’impero romano d’Occidente — in altre parole, il territorio del quarto regno della profezia — cedette il posto ad una moltitudine di Stati.

Le tribù più importanti che si stabilirono nel territorio dell’Impero romano, furono gli Ostrogoti, i Visigoti, i Franchi, i Burgundi, i Vandali, gli Alemanni, gli Anglo-Sassoni, i Longobardi, gli Eruli e gli Svevi.

Questi regni sorti dallo smembramento di Roma, si sono modificati e trasformati nel corso dei secoli.

 

Commento storico: la bestia ferita e risanata

La bestia che fu ferita a morte ma che poi riprese di nuova vita, è l’imperiale Roma pagana che cadde sotto il massacro dei barbari, perdendo perciò la sua potenza. Roma si ristabilì con l’imperatore Constatino, egli prese il controllo del cristianesimo di allora. Unì la forza politica con quella religiosa. Poi permise ad un uomo di credere di essere il pontefice fra Dio e l’uomo quale vicario di Gesù Cristo che è l’unico capo della Chiesa, e mediatore del Nuovo Patto.

Con Costantino l’impero Romano (la bestia) ritornò in vita come Roma papale il suo potere si è infiltrato in tutto il mondo e divenne assoluto.

In Apocalisse 13:2: “Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità”. Fu pure il gran dragone rosso che stava nell’attesa per divorare il figlio maschio (Ap. 12: 3,5). Roma–Erode cercò di uccidere il Signor Gesù appena in fasce. Più tardi, Gesù fu crocifisso dai soldati Romani, ma al terzo giorno risuscitò e fu elevato presso Dio e il suo trono.

 

Commento storico: le tre corna divelte dal piccolo corno

Per lungo tempo si è pensato che la potenza politica-religiosa del papato rispondesse a tutti i particolari di questa profezia. Essa è apparsa a Roma dopo le invasioni barbariche e dopo il decadimento che il cristianesimo ha conosciuto quando si mescolò al paganesimo.

Tre nazioni barbariche passate all'arianesimo (sorta nel 4° secolo) dovettero sparire perché il papato non conoscesse ostacoli: gli Eruli, che si erano stabiliti nel 476, scomparvero nel 493; i Vandali, stabiliti nel’ Africa del nord nel 439, che minacciarono Roma, furono cacciati da Giustiziano nel 534; gli Ostrogoti, successori degli Eruli in Italia, furono battuti a Roma nel 538 e disparvero nel 553.

Vediamo come Il piccolo coro (l’undicesimo) secondo la visione di Daniele 7:8, tolse tre corna di quei dieci per porsi come ottavo re. (11- 3 = 8)

Anche in  l’Apocalisse cap. 17: 11  E la bestia che era e non è, è anch'essa un ottavo re, viene dai sette, e se ne va in perdizione. (7 + 1 = 8).

Visione del montone e del capro

Daniele cap. 8:1-27

1  Nel terzo anno del regno del re Baldassar, io, Daniele, ebbi una visione dopo quella che avevo avuto prima.

2  Quando ebbi la visione ero a Susa, la residenza reale che è nella provincia di Elam, ma nella visione mi trovavo presso il fiume Ulai.

3  Alzai gli occhi, guardai, ed ecco in piedi davanti al fiume, un montone che aveva due corna; erano alte, ma un corno era più alto dell'altro; il più alto era cresciuto dopo.

4  Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. Nessun animale poteva resistergli e non c'era nessuno che potesse liberare dal suo potere; esso faceva quello che voleva e diventò grande.

5  Mentre stavo considerando questo, ecco venire dall'occidente un capro, che percorreva tutta la terra senza toccare il suolo; questo capro aveva un grosso corno fra gli occhi.

6  Il capro si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò addosso, con tutta la sua forza.

7  Lo vidi avvicinarsi al montone, infierire contro di lui, colpirlo e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di resistergli e il capro lo gettò a terra e lo calpestò; non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dal potere di quello.

8  Il capro si irrobustì ma, quando fu al culmine della sua potenza, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo.

9  Da uno di essi uscì un piccolo corno, che si ingrandì enormemente in direzione del mezzogiorno, dell'oriente e del paese splendido.

10  Crebbe fino a raggiungere l'esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò.

11  Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario.

12  Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'iniquità; la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese.

13  Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano, dell’iniquità devastatrice, del luogo santo e dell’esercito abbandonati per essere calpestati?»

14  Egli mi rispose: «Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato».

 

Spiegazione della visione

15 Mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo di comprenderla, ecco in piedi davanti a me una figura simile a un uomo.

16  E udii la voce di un uomo in mezzo al fiume Ulai, che gridò e disse: “Gabriele, spiegagli la visione!”

17  Ed egli venne vicino, al luogo dove stavo io; alla sua venuta io fui spaventato e mi prostrai con la faccia a terra; ma egli mi disse: “Sta' bene attento, o figlio d'uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine”.

18  Mentre egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò e mi fece stare in piedi.

19  Poi disse: “Ecco, io ti farò sapere ciò che avverrà nell'ultimo tempo dell'indignazione; perché la visione riguarda il tempo della fine.

20  Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia.

21  Il capro irsuto è il re di Grecia; e il suo gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re.  (Alessandro il Grande)

22  Le quattro corna, sorte al posto di quello spezzato, sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza.

23  Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall'aspetto feroce, ed esperto in intrighi.

24  Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi.

25  A motivo della sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani; il suo cuore si inorgoglirà; distruggerà molte persone che si credevano al sicuro. Si ergerà pure contro il principe dei prìncipi, (Gesù Cristo) ma sarà infranto senza intervento umano.

26  La visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Ma tu tieni segreta la visione, perché si riferisce a un tempo lontano”.

27  Allora, io, Daniele, svenni e fui malato per diversi giorni; poi mi alzai e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse.

 

Il corno rivelato = il falso profeta

2 Tessalonicesi cap. 2: 1-13

1  Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo

2  di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente.

3  Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione,

4  l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio.

5  Non vi ricordate che quand'ero ancora con voi vi dicevo queste cose?

6  Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo.

7  Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo.

8  E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta.

9  La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi,

10  con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati.

11  Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna;

12  affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati.

13  Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità.

 

Commento: il falso profeta

2 Tessalonicesi 2:7 vediamo il mistero dell’empietà già all’opera; soltanto v’è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. Chi lo ritiene?... il mistero dell’empietà risale qui a quella primissima epoca della Chiesa. Paolo scrive, affermando che il mistero dell’empietà... che cosa è empietà? Empietà è qualcosa che voi sapete che non dovreste fare e la fate lo stesso. Paolo afferma che c’è una simile cosa sulla terra oggi: facitori d’iniquità. Dal 3° versetto leggiamo: “Nessuno v’inganni in  alcuna maniera, perché quel giorno verrà se prima  sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio od oggetto d’adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando d’essere Dio... (rimettendo i peccati)... non vi ricordate che, quand’ero ancora tra voi, vi dicevo queste cose?... (Mi sarebbe piaciuto sedere durante alcuni di quegli insegnamenti. Voi no?)... E ora sapete ciò che lo ritiene, affinché sia manifestato a suo tempo”.

Non allora, vedete! Non in quel tempo, ma a suo tempo. Noi sappiamo con esattezza di che si trattava. Chi è quest’uomo d’empietà? Chi è quest’uomo di peccato? Quest’individuo che opera iniquità e che sarà rivelato a suo tempo? Poiché il mistero dell’empietà è già all’opera  ...ingannatori che seducono il popolo in qualcosa.

(Daniele nel cap. 12: 4 scrisse per ordine di Dio: “Tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro sino al tempo della fine. Molti lo studieranno con cura e la conoscenza aumenterà e i intendenti intenderanno…)”. Soltanto v’è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo “questa è la Chiesa di Cristo, la Sposa” che è stata eletta da ogni epoca della Chiesa, quando sarà portata in cielo solo allora sarà manifestato l’empio l’uomo del peccato, nel tempo della fine. E come disse Paolo, non nel mio tempo, ma nel tempo in cui egli sarà rivelato e che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca. Vi arriveremo fra un po’. Osservate... il Signor Gesù “lo” annienterà con l’apparizione della Sua venuta.

 

La venuta di quel empio avverrà per l’azione efficace di Satana.

Costui compirà ogni sorta d’opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, e con ogni sorta d’inganno e d’iniquità, seducendo la gente con l’ingiustizia, a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amor della verità. Cristo è la Verità! Cristo è la Parola! Ma coloro che non hanno amato la verità, “riceveranno” un falso insegnamento e penseranno di essere salvati, ma Iddio manderà loro efficacia d’errore onde credano alla menzogna, come fu detta ad Eva in Eden, affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati.

 

Apocalisse cap. 13: 5-9

5  E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. (tre anni e mezzo)

6  Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo.

7  Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione.

8  L'adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato.

9  Se uno ha orecchi, ascolti.

Apocalisse cap. 2:7

7 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso di Dio.

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